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domenica, gennaio 25, 2009

Il Conte di Montecristo, shakerato non mescolato


Edmond Dantes pensa di essere l'uomo più felice del mondo: ama la sua promessa fidanzata, ha un'avvenire brillante nella marina mercantile grazie alla recente promozione a capitano, ha un padre che lo adora e tutta la vita davanti a se. Ma tutta questa felicità finirà bruscamente il giorno in cui la sorte verrà a bussare alla sua porta e gli porterà via tutto, condannandolo ad una vita di agonia e sofferenza nelle segrete di una prigione. Qui nell'oscurità di una cella dimenticata nascerà l'emissario della provvidenza sulla terra, freddo vendicatore di tutti coloro che per egoismo o gelosia hanno cospirato contro il povero marinaio: il temibile e spietato Conte di Montecristo.


Il conte di monte cristo è uno dei più clamorosi romanzi di appendice (subito dopo la Bibbia, scritta da Federico Moccia) che siano mai stati scritti. La storia è assolutamente geniale ed è pervasa da uno dei leitmotif più esagerati di sempre: VENDETTA! VENDETTA! VENDETTA!
In questo inverno con la mia solita operosità mi sono fatto una indigestione colossale di questa storia: in tutte le salse. Il primo ad essere stato divorato è stato il romanzo di Dumas (ovviamente): 1400 pagine in francese (o forse era tedesco)....stranamente alternate a foto di Adolf Hitler in costume da bagno.
Subito dopo è stato il turno della serie TV in 4 puntate in cui quel muccone di Gerard Depardieu ne combina di cotte e di crude (come scalare palazzi e guidare carrozze come un forsennato). Poi mi son visto il film del 2007 con James Caviezel e Guy Pierce, la clamorosa serie anime Gankutsuo di Mahiro Maeda e per finire il film del 1975 con Richard Chamberlain. A questo punto mi manca solo l'adattamento porno (la duchessa di montecristo) per completare il quadretto (mi tocca...per completezza). A dire il vero di adattamenti ne esistono altri (li trovate su wikipedia). Io mi son fermato perché già dopo tutta sto indigestione mi son ritrovato dopo un mese che stavo scavando con una forchetta un tunnel dalla camera da letto alla cucina...
Quasi tutti gli adattamenti sono tratti un po' liberamente dalla storia scritta da Dumas (pare a quattromani (e due tentacoli) con la Stephen King). I finali in particolare sono tutti differenti anche perché quello originale di Dumas è obiettivamente una trashata 800centesca degna del peggior Ron Howard.

martedì, novembre 11, 2008

This is not an exit


Patrick Bateman, Pat per gli amici, Marcus, Dave, Paul etc, per i colleghi, vive a New York. E' giovane, bello, elegante e lavora per una società di investimenti di Wall Street ed è un completo psicopatico. Il suo tempo libero, quando non è impegnato a cenare nei ristoranti più In e costosi di New York o a scolpire il suo fisico in palestra o a noleggiare film porno/splatter dalla sua videoteca di fiducia lo impiega uccidendo, torturando e seviziando in modo efferato giovani donne, colleghi, barboni ed animali.  

Questa estate non ho proprio combinato una emerita sega...l'unica cosa che sono riuscito a fare, apparte sciogliere i vicini nella salamoia, è stato finire in 4e48 questo libro di Bret Easton Ellis: American Psycho. Da oggi Patrick Bateman (che tra l'altro ha anche la mia età) entra nell'olimpo di personaggi del calibro di Ash Williams, Harry Callahan e il Duca di New York....si meriterebbe proprio un bello spin off.
Da questa opera memorabile hanno tratto con risultati un poco illuminati un film omonimo con protagonista Christian Bale. Non che il povero Bale non si impegni, però a dirla tutta, solo con la lettura del libro si viene posseduti da un istinto psicopatico da omicida di massa e da uno spasmodico bisogno di cenare al Dorsia (salvo poi scoprire con sommo rammarico che non esiste un ristorante con questo nome a New York, dammit!).

In definitiva il film risulta un po' troppo cartolina anche se certe scene come quella dei biglietti da visità sono davvero esagerate. Per quel che ne so hanno anche provato a girare un sequel di questo film (con William "kirk" Shatner e già qui mi fermerei) in cui lo spirito di Bateman possiede una ragazza scappata dalle sue grinfie (la trama è ovviamente completamente senza senso): un vero e proprio film di serie Z che però ancora non sono riuscito a vedere essendo ancora arretrato nella visione delle puntate di Porta a porta che mi sono perso in questi ultimi 10 anni...rimedierò

Patrick Bateman: Do you know what Ed Gein said about women?
David Van Patten: The maitre 'd at Canal Bar?
Patrick Bateman: No, serial killer, Wisconsin, the '50s.
Craig McDermott: So what did he say?
Patrick Bateman: "When I see a pretty girl walking down the street, I think two things. One part wants me to take her out, talk to her, be real nice and sweet and treat her right."
David Van Patten: And what did the other part think?
Patrick Bateman: "What her head would look like on a stick... ”
[laughs]