martedì, novembre 27, 2007

vincere I'fone



Apple Lounge ha indetto un concorso. Hanno infatti pensato bene di farsi pubblicità tramite i blog della blogosfera adescandoli con una iniziativa troppo succulenta: ovviamente il sottoscritto non poteva non cascarci (colpa anche della forza di gravità).
Per partecipare basta fare un post (come questo) che linka all'iniziativa.
In palio I'Fone, un bellissimo e rivoluzionario asciugacapelli!!
Siccome il mio mi si è fulminato quando l'altro giorno mi è scivolato accidentalmente nella vasca da bagno del vicino di casa (con lui dentro) penso proprio che parteciperò a questo concorso per vedere se riesco a rimediarne uno (i vicini non finiscono mai, un po' come gli esami di Analisi matematica) senza spendere una lira...


Viva la tecnologia e i concorsi!! Non ho ancora capito cosa centra la apple in tutta questa storia...cmq una cosa è certa voglio iPhone!

sabato, novembre 17, 2007

Porfirio Rubirosa




Se avessi un'auto piena di tritolo (ma perché uso il periodo ipotetico?) la prima cosa che farei sarebbe di infilarla a tutta velocità nell'ingresso di questo locale il sabato sera nell'ora dell'aperitivo. Le perplessità che potrebbero sorgere per portare a compimento tale opera pia sono due 2 ( e manco troppo piccole):

1) come superare i SUV e le porsche, parcheggiati in 4drupla fila (addirittura in mezzo al viale) davanti al locale

2) dove andare a mangiare un sushi esagerato spendendo il giusto nella città più tirchia d'Italia

Si da infatti il caso che dentro a questo tugurio per tardoni pieni di soldi (come li chiama mia sorella), c'è uno uno dei migliori chef sushi di Firenze. Il locale di per se non sarebbe manco tanto chic, le cameriere sono pure simpatiche, solo che tale pertugio, attira come mosche uno sciame di individui che potrebbero fare benissimo da protagonisti di un fantasmagorico remake di Vanzina della Dolce Vita di Fellini.
Superato lo shock del pian terreno (in cui la fauna griffata cerca di socializzare a suon di aperitivo) si sale in un simpatico soppalco dove, su tavolini, insieme a set di bacchette, capeggia un fogliolino con scritto "Menu Sushi".
Le cameriere sono svestite quanto basta da farti dimenticare la presenza di certi personaggi al piano di sotto e procedere con l'ordinazione: ovviamente sushi (il menu' italiano non l'ho provato... ma pare addirittura più caro). Ottima scelta (come si sentì dire Giulianoo Ferrara quando acquisto' il costume da uomo ragno) visto che qui il sushi è di tipo rustico con pesce molto fresco (o almeno molto più fresco di quello che altri luoghi scamuffi ti rifilano in questa città). Consigliatissimo (anche per kamikaze).

Davvero una bella scoperta questo posto. Il sushi è buono e non costa una esagerazione...in più si puo' pure scroccare l'aperitivo al piano inferiore. Essenziale per questa missione è cercare di avere un aria disinvolta, faccia di bronzo con sorriso di plastica, piattino pronto, stuzzicadenti e buoni riflessi (poi se volete, prima di risalire le scale al tavolo con il vostro premio, potete potete mollare uno scorreggione in mezzo a quei bamboccioni rivestiti e godervi subito dopo dall'alto i loro sorrisi disinvolti).

domenica, novembre 11, 2007

Borbottoni e la Firenze scomparsa



Ehh si questa mostra è davvero imperdibile: 120 quadretti a olio che riproducono la firenze prima che il regno d'Italia (e il mitico Ugo Poggi detto ì correggia) vi sganciasse una bomba atomica sopra. Le immagini che si vedono infatti sono proprio quelle di un altra città: il vero centrostroico medioevale prima che fosse raso al suolo, le mura prima che fossero rase al suolo, le vecchie chiese prima che fossero rase al suolo...


Mostra ultraconsigliata, quella messa su dalla cassa di risparmio di Firenze sulle opere di Fabio Borbottoni, perché:

1) è gratis

2) ti danno un cataloghetto gratis pure quello

3) essendo nella sede della banca fiorentina si puo' tranquillamente improvvisare un colpo alla vecchia maniera con bavagli e dinamite

La mostra è visitabile presso la sede della cassa di risparmio di Firenze in via Bufalini (proprio accanto all'ospedale di santa Maria Nuova) dalle 8,30-16,30 dal lunedi' al venerdi' dal 5 ottobre al 20 novembre 2007. Ergo avete solo una settimana per farci un salto..

venerdì, ottobre 26, 2007

Bombe a mano



Quello che ci vuole sono un po' di bombe a mano

Ma non poche...un camion, una cisterna piena zeppa, portarla in piazza Signoria e mettersi lì a tirarle su palazzo vecchio (ovviamente in orario di apertura degli uffici comunali).

E' il terzo giorno di fila che ho avuto la mitica idea di venire a Firenze per gustarmi i ricercati piatti (così ricercati che ciascuno ha una taglia sulla propria testa) della mensa universitaria Calamandrei e sono tre giorni che finisco inblobbato con gli autobus nel traffico.

2 mandati e questa capra intellettuale di sinistra non ha fatto una emerita segaccia per togliere le macchine dalle strade di questa lurida città.
Qui c'è bisogno di un bombardamento a tappeto...napalmse! Charlie! ovunque! escono dai cespugli! ...

lunedì, ottobre 08, 2007

è zoccola



Dopo la lunga pausa estiva varo la stagione 2007/2008 di questo blog con un post riassuntivo sul litemotif (espresso cripticamente nella vignetta del vernacoliere qui sopra) che ha caratterizzato queste mie vacanze @home

martedì, luglio 31, 2007

L'algoritmo del prof Pinetti





Algoritmo: procedura logica che elaborati una serie di dati (o input) fornisce una risposta (output) dopo aver applicato in un ordine stabilito una lista di istruzioni elementari un numero finito di volte. Il nome nasce dal "presunto" inventore di queste procedure meccaniche di ragionamento, il persiano Muhammad ibn Mūsa 'l-Khwārizmī. Il più celebre algoritmo di tutti i tempi è forse quello che ha implementato il funzionamento teorico dei moderni computer, ad opera del matematico Alan Turing. Il famoso scienziato inglese era altresì arcinoto per la sua incredibile macchina, la famosa "macchina di turing". Questo prodigioso bolide con la quale era solito fare scorribande in compagnia di studentesse dai facili costumi, permise a Turing di raggiungere le "88miglia orarie" necessarie per andare nel futuro a leggere i messaggi de-criptati (ma che a suo tempo ancora non lo erano) dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale, e di tornare indietro con le informazioni utili per sconfiggere la minaccia nazzista.



Finalmente un algoritmo per questo blog. L'ultimo che ho provato ad applicare , che serviva ad aggregare su queste pagine tutte le immagini da tutti i siti di pornografia esistenti, non ha funzionato dando come risultato una grossa foto di Enrico Mentana in costume e calzini color zucchina. Questo pero' sembra essere più efficente. Forse perché l'ha fatto il fantomatico professor Pinetti. Dal suo Blog si capisce come in comune con il sottoscritto abbia una discreta dose di impostura mista ad una non banale tecnica di programmazione (di cui il sottoscritto è ahimé deficente, anche sono sicuro di avere più pornografia di lui sull'hardisk).
Ma chi è il funambolico prof Pinetti? Trattasi forse dell'ennesimo folle che dopo la chiusura dei manicomi si è ritrovato (senza più elettrodi nel cervello) un computer in mano e tanto tempo libero? Dopo ore alla ricerca di informazioni su quest'uomo sulla rete sono giunto alla seguente summa investigativa. Ecco un abstract della sua bibliografia (camuffata) scovata su wikipedia:

Giovanni Giuseppe Bartolomeo Vincenzo Merci, conte di Willedal, in arte Gioseph Pinetti de Mercì (Orbetello, 3 gennaio 1750 - Russia 1799) fu un artista e illusionista italiano ed è considerato il più grande prestigiatore del XVIII secolo.

......Pinetti, grazie al suo talento, visse nella agiatezza e nel lusso e nella sua carriera egli si attribuì alcuni falsi titoli (Cavaliere M. Giuseppe Pinetti Wildal de Mercì, Cavaliere dell’Ordine Tedesco del Meritevole Filippo, Professore di Matematica e Filosofia Naturale, Pensionato della Corte di Prussia, protetto di tutta la Reale famiglia di Francia, membro dell’Accademia Reale di Scienze e Belle lettere di Bordeaux) ma tutto ciò fu una messa in scena per attirare clienti.....

giovedì, luglio 19, 2007

Rambo IV



Evviva i vecchi
(soprattutto quelli che sanno sparare con un M60)

lunedì, luglio 09, 2007

I' Ciuffi





I' Ciuffi è slatti

domenica, giugno 03, 2007

Wagamama


Wagamama: una catena inglese di fast (ma non "so fast") food in salsa orientale (minimal). Il loro motto è "positive eating positive living" in perfetta sintonia con le tendenze alimentari "pop-chic" di questo inizio millennio. Ha ristorianti praticamente sparsi ovunque sul globo (apparte che in Italia). Il piatto forte ovviamente sono i Ramen (in varie tipologie e stili), ma in generale il menù è una rivisitazione della tradizione orientale (più prettamente giapponese), scremata delle componenti più "esotiche". I ristoranti hanno un design molto minimale con cucine a vista e camerieri che indaffarati portano zuppiere fumanti piene di ramen e affini. Il grande successo del fenomeno Wamagama è culminato addirittura nella pubblicazione di due libri (del primo vedete la copertina qui sopra) di grande successo editoriale. Al proprio interno vi trovate gustosissime ricette curate da Hugo Arnold in persona: chicken chili ramen, o chicken gyoza, cha han, ebi yakitori, chili beef ramen etc etc. Corredato di un DVD video con alcune ricette filmate e spiegate passo passo, il libro si avvale della prestigiosa introduzione di Papa Benedetto XVI, che prima di diventare massimo rappresentante della santa sede, ha avuto una lunga esperienza come capo cuoco del primo wagamama di londra nei primi anni novanta in cui si narra abbia inventato la celebre mistura "wagamama sallad dressing sauce" (di cui sembra custodisca gelosamente la ricetta) usata per insaporire le ostie durante le messe in San Pietro.


Trovare questo ristorante a Dublino è stata una vera impresa: ci sarò passato davanti una decina di volte prima di riuscire a capire che stava sotto il livello della strada. Dopo tutta la fatiche che ho penato mi sono potuto permettere di prendere una sola tazza di Ramen perché avevo furia per andare per concerti nella città dei folletti..che sfiga... cmq Avere una sorella ha i suoi lati positivi, soprattutto quando torna da Dublino con questo bel libriccino in regalo per il sottoscritto. Una bella sorpresa.
Ad essere sincero ero scettico all'inizio, poi mi son dovuto ricredere: avro' oramai provato una 15a di ricette e son tutte venute benissimo: perferibile avere un wok ma non è necessario avere tutti gli ingredienti richiesti (che cmq sono quasi tutti reperibili). Postero' qualche ricetta da questo tomo tratta (corredata di foto (ovviamente osé)) prossimamente.

Thomas Allen


Ci sono troppi fotografi che si prendono sul serio al mondo.. una purga sterminatrice non sarebbe una cattiva idea....

....poi invece ci sono dei fenomeni.... tipo questo Thomas Hallen

lunedì, maggio 21, 2007

Starcraft 2



Noooooooooooooooooooooooooooooooooo


Sono rovinato.....se il gioco esce prima che mi laureo sono rovinato..
Chi fosse interessato si facci una giratina sul sito di Starcraft 2 (tra l'altro decisamente innavigabile) l'attesissimo nuovo giochillo di casa Blizzard.... io praticamente l'ho già messa come nuova homepage predefinita del mio browser al posto di bigtitsmaturenynpho.com (un bellissimo sito sugli origami).
Scusate la brevità ma devo correre in bagno a toccarmi per l'euforia..

PS: W i Mutalisk

sabato, maggio 05, 2007

Slow Fish



Ho scoperto che mi piace il pesce

Ebbene si.... domani si va a Genova. Il sottoscritto è oramai un "abitué" di tutte le manifestazioni di un certo prestigio che si svolgono in Italia (a cominciare dalla sagra del tortello di Sagginale, visitata per il 1° di maggio). Domani tocca a Slowfish: la fiera sul consumo critico e sostenibile del pesce. Una cosa è certa, quando c'è da mang... hem da arricchirsi culturalmente sono sempre in prima linea, armato di stuzzicadenti e bicchiere di plastica.

PS: Per l'occasione andro' vestito con un sobrissimo abito da babbo natale (ideale per nascondere e rubare tranci giganti di salmone affumicato).

domenica, aprile 29, 2007

Puertorico


Signore e signori ecco a voi il gioco dei giochi, oramai da anni in testa alle classifiche dei migliori e più giocati boardgame al mondo (secondo solo dopo il Twister giocato con Giuliano Ferrara). Puertorico vi vede vestire i panni dei primi coloni europei sbarcati in america centrale. Il vostro scopo è quello di guadagnare più punti prestigio presso la madrepatria rispetto algi altri giocatori, costruendo e sviluppando una vera e propria colonia: con campi da coltivare, industrie di manifattura dei prodotti raccolti, edifici e strutture che danno bonus e facilitano l'arricchimento. Durante i round della fase di gioco ogni giocatore a ruota puo' scegliere i servizi offerti dai vari enti presenti nel gioco (il giocatore che effettua la prima scelta cambia ad ogni round, e lo stesso servizio non puo' essere selezionato due volte nello stesso round) : il costruttore per edificare, il contadino per creare nuove coltivazioni, il produttore per attivare eventuali processi di estrazione delle materie coltivate, il commerciante che permette di vendere le scorte di materie raccolte, il capitano che riempe le stive delle navi che devono tornare in europa con tali prodotti etc etc. La meccanica del gioco è molto elaborata e le strategie sono strettamente legate alla tipologia di edifici costruibili e che vengono scelti prima dell'inizio del gioco dai giocatori stessi.
Decisamente un signor gioco, molto più complicato del già citato Caylus, e molto divertente da giocare in 5 (da 3 in giù perde molto di giocabilità). Il gioco, al contrario di quanto si dica non è completamente esente da fortuna, (soprattutto nelle prime fasi di gioco e con determinate costruzioni edificabili).


Quando si finisce di giocare abbondante fumo esce dalle orecchie: moltissime le variabili da tener di conto in questo giochillo, forse troppe, c'è da andar via di testa. Come se non bastasse duricchia abbastanza e non contate di avere le idee chiare subito alla fine della prima partita. Ci vogliono almeno 3o4 partite di rodaggio a questo gioco prima di iniziare a capirci qualcosa. Se poi si aggiunge il fatto che sono stati sfornati uno sciame di nuove costruzioni con le nuove edizione allora la comprensione si fa ardua, se non a tratti improba. Unica nota: manca la possibilità di fare "ecatombe di civiltà mesoamericane".....speriamo che rimedino con qualche altra espansione futura.

venerdì, aprile 20, 2007

Abolito il limbo



Lo avevano preannunciato....ed oggi è arrivata la notizia. Ufficiale

Il Papa ha definitivamente e ufficialmente abolito il Limbo. La mia domanda a questo punto è: cosa faremo adesso ai party estivi?...non poteva abolirlo in autunno?

Trattoria la madonnina




In trasferta a Milano per qualche giorno mi domandavo (mentre arrancavo alla ricerca del museo Forma per la fotografia nella zona dei Navigli) se esistesse in questa benedetta città qualche posto dove uno possa mangiare bene, tranquillamente e spendere poco. Proprio mentre rimuginavo passo accanto ad un negozio di memorabilia e orologi con sulla porta degli adesivi slowfood. Visto che dopo qualche metro non ho incontrato nessun coniglio parlante alto due metri mi son convinto che infondo il mio apparato nervoso non era così irrimediabilmente compromesso e son tornato indietro. Con mio grande stupore quello che sembrava un innocuo negozio di cianfrusaglie si è rivelato essere una "tipica trattoria" (qualsiasi cosa voglia dire) milanese..super segnalata da slowfood (osterie d'italia) e michelin. Mi sono riproposto di farvi ritorno dopo la visita alla mostra di Cartier Bresson. E così è stato: spinto dalla logorante "fame da turista" sono ritornato sui miei passi e sono entrato in quello che all'apparenza sembrava un negozio di cianfrusaglie. Ad accoglliermi all'entrata un coniglio parlante alto due metri che mi ha fatto accomodare in una sala popolata da folkloristici individui e vecchietti intenti a trangugiare polenta e baccalà. Nel menu' capeggia la croccantissima cotoletta alla milanese, ma anche gustosi primi a 3 euro e 50. Tutto molto buono ( il dolce cremoso al torrone provocava dipendenza) e soprattutto poco caro. Da provare.


Ci son stato una sola volta...ma ci tornero' senz'altro, visto che si trova proprio a 100 metri dal centro forma della fotografia (e a qualche buon sexy shop di mia conoscenza). Trovarlo (per puro caso) è stata una vera manna dal cielo. Inoltre qui ho mangiato per la prima volta una vera e autentica cotoletta alla milanese, cosa non da poco considerando che oramai in quasi tutti i ristoranti di milano il piatto tipico ha qualcosa a che fare col Sushi...

bon ap!

Trattoria la madonnina su 2spaghi

martedì, aprile 10, 2007

Cous Cous di casablanca



L'ultima tecnica che ho sviluppato per dissimulare le sbirciatine indiscrete a sbafo allo scaffale delle copiose riviste osé presenti nella edicola del paese, è quella di far finta di essere interessato alla vetrinetta immediatamente sottostante, che per l'appunto è riservata alla cucina. Per destare ancora meno sospetti sono stato costretto a comprare una quantità enorme di riviste e libri di cucina che mensilmente escono. E' stato proprio così che ho messo le mani sul (pratico) volume della cucina africana dell'enciclopedia della cucina edita da Repubblica. Anche se non si trova nemmeno una foto di formose danzatrici col ventre devo ammettere che il volumetto in questione è davvero ben fatto. La ricetta che vi propongo è davvero da leccarsi i baffi (se non li avete usate quelli finti) e sebbene nutra forti dubbi circa l'originalità del nome con cui è presentata, ve la ripropongo qui sotto paro paro a come l'ho fatta in più di un occasione.


x1 persona

x il sugo
2 falde di peperone
mezza zucchina piccola
mezza melanzana piccola
1 pomodoro
1 patata piccola
1 spicchio d'aglio
mezza cipolla
80 cl di olio
un cucchiaio di miele
una manciatina di maggiorana
rosmarino (una stecchetta)
alloro
sale e pepe
vino bianco

x il cous cous
70 grammi di cous cous
10g burro

Accendere il forno a 180°. Tagliare: il peperone in 2 (se le falde sono grossotte), la zucchina in 4 parti, la melanzana in 6 parti, il pomodoro in 4, la patata a fiammiferi (non tanto piccoli), la cipolla grossolanamente. Versare il tutto in una pirofila da forno con l'alloro, il rosmarino e la maggiorana. Emulsionare il miele nell'olio e irrorare con la mistura ottenuta tutte le verdure. Salare (abbondantemente) pepare mettere nel forno a cuocere per un ora (vedete voi la cottura delle verdure)... dopo 10 minuti che sta dentro, prima che diventi troppo bollente l'olio spruzzare un po' di vino nella pirofila. Durante la cottura girare spesso le verdure con un mestolo e dopo un po' togliere sia il rosmarino che l'alloro prima che si carbonizzino..
Adesso mentre aspettate che si cuociano le verdure si puo' procedere alla cottura del cous cous (se avete una vaporiera o una couscousseria tanto meglio): portate a ebollizione una pentola con acqua salata e disponete il cus cus in una casseruola abbastanza larga. Versare l'acqua bollente sul cus cus fino a ricoprirlo e tappare con un coperchio.. dopo qualche minuto riaprite e controllate il cus cus....se è ancora parecchio crudo ed ha assorbito tutta l'acqua versatecene un altro po.. In totale deve riposare 10 minnuti, dopodichè va scolato (se c'è ancora acqua non assorbita). Sciogliere nel microonde il burro (o nel forno se state ancora cuocendo le verdure), ungere con un dito uno stampino da forno e riempirlo con il cus cus.. coprirlo con la stagnola e metterlo a cuocere per una 20ina di minuti nel forno con le verdure a 180°. Cercate di far tornare i tempi..

servite il cus cus diradato con una forchetta (o inserito dentro un impiattatore) con le verdure e il sughetto.

mercoledì, marzo 28, 2007

Cous Cous



Cous Cous: o cus cus (in italia) è una pietanza a base di farina di semola molto diffusa nella cultura culinaria nel nord Africa. Le prime testimonianze scritte circa l'esistenza di tale pietanze risalgono al XIII secolo nel mondo arabo, mentre in quello cattolico se ne ha notizie solo dal 1600 dc. La rapida diffusione di questo tipo di cibo nel continente africano ha trasformato il cous cous in piatto "tipico" e "identificativo" di tali zone (come la pasta per l'Italia) che col passar del tempo si è legato anche alla cultura religiosa delle popolazioni (nomadi e non) che le popolano. Il cous cous (del diametro di un millimetro o più (dipende dalla zona)) è costituito da piccoli grani di semola che, secondo tradizione, vengono cotti a vapore ed utilizzati come accompagnamento per condimenti a base di verdure o carne. La sua diffusione nel mondo occidentale è stata rapida, tanto che in alcune zone (vedi Sicilia) il cous cous è diventato un piatto della tradizione culinaria. In Nord America è addirittura nata una setta i cui sforzi sono votati alla protezione e conservazione del Cous Cous (di cui tra l'altro credono di essere inventori). Questa setta, che vanta molti seguaci negli stati USA meridionali si chiama appunto "Cous Cous Clan" ed i suoi adepti sono soliti riunirsi segretamente la notte, incappucciati, per fare delle vere e proprie celebrazioni con tanto di spuntino e grigliata. Il famoso cappuccio bianco a forma di cono caratteristico è, come molti ignorano, un cappello da chef avveneristico di cui i soci della setta fanno sfoggio e blasone durante le cerimonie. Spesso bollati come integralisti, si racconta che non molto tempo fa bruciassero vivi i consumatori di pastasciutta.

Bene Bene ho deciso di affiliare questo blog alla succitata setta per farne il suo punto di riferimento in Italia. Capirete l'emozione che provo in questo momento dopo anni e anni di riunioni clandestine (rigorosamente incappucciati), retate della polizia e boicottaggio da parte della Barilla: finalmente usciamo allo scoperto... Aspettatevi dunque qualche ricettina esplosiva a base di cous cous... (per le ricette al napalm e plutonio bisogna aspettare che blogger non le consideri come un contenuto "inadatto")
Tutti gli smaniosi che bramano l'affiliazione a tale gruppo devono seguire il pentagramma delle regole d'oro del buon membro (insomma questa roba qui sotto):

1) riciclare l'immagine del marchio (qui in fondo nella barra a destra) e inserirla dove più gli piace (preferibilmente fuori dai propri pantaloni)...

2) munirsi di un cappuccio bianco a forma di cono da esibire senza vergogna e con orgoglio in luoghi pubblici

3) costruirsi (almeno) 1 box gigante pieno di cous cous nella propria dispensa dentro cui immergersi una volta alla settimana (se c'è il trampolino meglio)

4) Possedere una Tjine aerografata con la faccia di benedetto XVI (preferibilmente nella parte inferiore)

5) spedire 1000 lettere anonime alla settimana a Clemente Mastella con la frase "se ne vadii" (questo è facoltativo...)

detto questo sono aperte le campagne di affiliazione....

AGGIORNAMENTO: facendo una ricerca su google mi sono accorto or ora che esiste già una associazione omonima the cous cous clan. Il fondatore si chiama Chef Kumale (enogastronautagiornalistaetcetc...), ha una rubrica sul venerdi di repubblia e cura numerose attività "culino-divulgative" (ma si dice così???)... un vero e proprio caso di omonimia (anche se la mia associazione manca di un "The")....qualcuno si azzarderebbe a parlare di plagio... staremo a vedere chi l'avrà vinta. Io dal canto mio ho già schierati i miei avvocati (e un paio di cecchini difronte a casa sua)... vediamo chi la spunta!

lunedì, marzo 19, 2007

Forest Forever



Fujifilm ha creato questo progetto-web in cui raccoglie immagini (di notevole fattura) delle più incontaminate foreste del pianeta. Il sito del progetto si chiama Forest-Forever presenta una visita virtuale di (per ora ) 19 foreste sparse a giro per il globo: europa, america asia africa etc.. Tutto in flash con grafiche e musiche minimaliste.



Ebbasta con queste campagne!!!!Rivogliamo le megacorporazioni che pensano solo al profitto e al denaro!!

domenica, marzo 11, 2007

Grom


Catena gelatiera "di qualità", sotto l'egida slowfood che si sta diffondendo piano piano in tutta Italia. Alla base di tale successo ovviamente il gelato: buono, pulito, giusto (come direbbe Petrini) e perché no pure creativo. Se a questo si aggiunge un discreto spirito imprenditoriale si puo' comprendere il perché la prossima filiale della catena all'orizzonte aprirà i battenti addirittura a New York. Le città nello stivale in cui trovate Grom sono: Torino (la base), Milano, Genova, Bologna, Firenze, Bergamo, Parma, Padova e Mestre. Oltre ai gusti classici tutti patentati e certificati Slowfood (alcuni dei quali di loro invenzione e decisamente azzeccati (come la crema di Grom)), ogni mese, sfornano (o forse è meglio dire sgelano) un ambitissimo gusto jolly, il "gusto del mese". Prezzi non popolarissimi ma gelato mooltobbuono.

A Firenze Grom sta in una delle tante vie-vespasiane (tra le più puzzolenti della città) alle spalle del Duomo: è davvero' comodo, così uno quando ha finito i bisogni puo' gustarsi un ottimo gelato...
Il gusto di questo mese di marzo è:
Tè verde

Assolutamente da provare. Considerando che li ho minacciati di piantare la tenda nella loro gelateria per l'intero mese di marzo ci sono buone possibilità che il tè verde entri a far parte dei gusti fissi...

venerdì, marzo 09, 2007

World press photo 2007


La chute - Street dancers, Paris Denis Darzacq, France, Agence Vu

Rinnovato l'appuntamento con il concorso di foto giornalismo internazionale più prestigioso di sempre. Il world press photo 2007.

Quest'anno davvero sembra davvero una bella edizione: d'altronde nel 2006 ci sono state un fottio di guerre sparse in medio oriente, i mondiali, le olimpiadi. Insomma materiale ce n'era...e a quanto pare c'erano pure i fotografi.... (e te pareva). L'edizione 2007 del concorso si tradurrà in una esposizione itinerante a giro per il mondo. Ergo se vi passa vicino, una visione dal vivo degli scatti sarebbe raccomandata.
Qui sopra la foto vincitrice del primo premio nella categoria "Arts and Entertainment: stories"


Magari ne posto un altro po' di foto nei prossimi giorni..