domenica, febbraio 12, 2006

Il Bovaro



In quanto noto e arciestimato critico della guida Mitchlen, mi sento in dovere di inserire in questo blog una rubrica (appena scopro come fare un indice html potrò chiamarla così) sulla critica sentenziosa e assolutamente disinibita gastronomica (e badare l'ordine delle parole è proprio questo). Se si legge la guida Mitchelin a pagina 666 (la guida va impugnata all'incontrario) subito dopo il paragrafo su "come uccidere un uomo con un pesce congelato in soli tre passi", troviamo la terzina sboccata: "criticare è arte, la mannaia usala a parte": il mio intento qui sarà appunto quello di stroncare (ad accettate) i locali in cui sono stato e di cui ho usufruito i servizi (tranne mcdonald per i bagni, che lo usano tutti).


Il Bovaro è un locale di Firenze situato nel quartiere di san Frediano a due passi dalla porta che porta lo stesso porta (hem volevo dire nome). Un tempo mi ricordo (si parla di qualche anno fa...di sicuro dopo la guerra del 15-18) lo consideravo il posto più figo dove andare a bere una birra (l'unica artigianale di Firenze). Dopo qualche anno ci sono tornato e oltre alla birra ho avuto l'avventata idea di mangiarci qualcosa. Ebbene già a questo punto ho infranto tre delle 666 regole "di marmo" della guida Mitchelin:

1) prima di ordinare controlla che la cameriera non assomigli troppo a Kathy Bates
2) mai andare in un luogo dove servono solo snaks e pizze dopo che sei stato a digiuno da almeno 15 ore (con la prospettiva di arrivare anche a 16 con l'attesa)
3) mai ordinare qualcosa da mangiare in un locale se un tuo amico, che ci lavora (tra l'altro), ti dice che il cuoco ha l'hobby di pulirsi i piedi (anche se il termine che ha usato lui è "scaciarsi") mentre cucina.

Bene infrangendo queste 3 preziosissime regole ho totalizzato un bel jackpot. Ma passiamo al commento. La Birra (doppio malto rossa) che avevo bevuto mi avevano portato sapeva di suola da scarpa (un po meglio la bionda). Non so perchè, ma quando ci venivo da giovane mi sembrava una leccornia (che il nuovo chef abbia pure l'usanza di fare i pediluvi?), i tempi cambiano. Ma poi veniamo al pezzo forte, dove per forte si intende "duro": il crostone a non mi ricordo cosa... c'era della roba buttata sopra una fettona di pane troppo abbrostolita dall'aria troppo rassomigliante (per forma) ai poggiapiedi portatili da piscina..
incredibile... sono rimasto a bocca aperta (per 2 settimane, notare bene..)..
quindi passiamo ai voti
cibo:1
birra:2
impostura:8
cialtronaggine:9 1/2 (il fatto di aver ricordato per 4 volte la mia ordinazione alla cameriera e di aver aspettato 1 ora non ha influito più di tanto, il voto è dovuto al fatto che non mi piacevano le tendine...)

Cmq in ogni caso.... non potete capire...

domenica, febbraio 05, 2006

Palombo a scapece



Ma che bello ritrovarsi in frigo 1 chilo di Palombo ed essere costretto a finirlo. tocca a mangiarlo per forza.. mi ha ricordato quando quella volta il gatto fini' disgraziatamente in frigo...m'è toccato finire pure quello.

Ma torniamo al Palombo, mentre stavo cercando sul web una ricetta per cucinare il suddetto pesce (con le solite combinazioni di parole "tits + teen + etc.") mi sono imbattuto nella seguente verità sconvolgente: in inglese il pesce Palombo si chiama DOGFISH. Sono le scoperte che ti cambiano l'esistenza perchè sollevano interrogativi che è meglio lasciare sepolti (come i resti del vicino): come mai in italiano il Pescecane non è il Palombo?
Sempre da specifiche ricerche sul web è saltato fuori che la parola "scapece" sembra venire dallo spagnolo eschabece, che starebbe indicare il condimento del pesce marinato. Siccome è rinomato che gli spagnoli hanno inventato solo il chupachups e la spatola per pulire i cessi (che tra l'altro a pensarci bene hanno la stessa forma....mhhm..vabbé sono spagnoli), viene qualche dubbio circa i natali di tale ricetta... In ogni caso questa tipica preparazione (solo di alcune varietà di pesce) ha avuto all'origine solo i seguenti ingredienti: olio, aromi, cipolle, ed uva passa.

La ricetta non è esattamente originale, l'ho modificata un pochino. Servono:

2 tranci di Palombo spessi un centimetro e mezzo (Il pesce oppure il giocatore della sampdoria che ha segnato quel dannato eurogol in rovesciata qualche settimana fa contro la fiorentina)
uno spicchio di Aglio
mezza cipollina tagliata mooolto finemente
2 pomodori pelati (non troppo grossi e tagliati a dadini)
una manciata di uvetta
una manciata di pinoli
una manciata di pistacchi (frantumati nel mortaio)
qualche foglia di alloro (o "annoi" come preferite)
del vino bianco (io ho sempre usato del vino fruttato)
pepe e sale all'occorrenza

Infarinare le tranche del Palombo (o di nel caso del giocatore). Soffriggere in un tegame la cipolla con gli agli tagliati grossolanamente (che potete eliminare in un secondo momento) e poi aggiungere 2 o tre foglie di alloro.
Dopodiche si versa uno spruzzo di vino, e si incorporano i pinoli, l'uvetta e poi i pelati, salando e pepando all'occorenza. Si lascia il tutto cuocere coperto per una 10 di minuti a fiamma bassa senza lasciare seccare il sughetto. Nel frattempo dorare il palombo infarinato in una padella con dell'olio. Fatto ciò si travasano nella padella col sugo con la seguente configurazione: trancio di palombo, foglia di alloro, sughetto, un cucchiaio di vino (versato) e uno spruzzo di pistacchi. Questo per ogni trancio di Palombo. Si lascia cuocere (sempre coperto a fiamma bassa), per un altra decina di minuti stando attenti che il sughetto non si secchi troppo (buttateci un po' di vino bianco diluito in acqua). Dopo il Palombo sarà pronto ad essere servito.

La riceta originale suggerisce di consumare il piatto dopo qualche ora dalla cottura perchè sembra che sia + buono.... mha non saprei..io non ho provato...così come è cmq non è davvero malaccio...bon app!

mercoledì, febbraio 01, 2006

Pellicce Cinesi



Sembra che in Cina abbiano la operosa usanza di spellare vivi gli animali per fare le pellicce per noi occidentali. La fonte della notizia sembra proprio essere la Lega Antivivisezione.
A questo indirizzo sembra inoltre che sia possibile vedere questi simpatici cinesi all'opera in un filmato. Ora che tutto "sembra" c'è da dire con franchezza, dopo una accurata analisi da parte di rinomati esperti, (tutti deceduti per convulsioni mentre guardavano il filmato tra l'altro) che questa storia sia tutta una montatura e che il video sia un vero e proprio snuff movie coi fiocchi.
Ovviamente è tutto finto, come tutti gli snuff movie che si rispettino... tanto per incominciare chi ha mai sentito parlare di un fantomatico paese di nome Cina che sarebbe situato in una zona non meglio precisata dell'asia? Già così potrebbe bastare....se poi si da un occhio al video si evince (tra un conato di vomito e l'altro) che gli animali sono tutti fatti in plastilina effetto passo1: mi gioco la mia miniera di diamanti in sudafrica che si tratta del vecchio Ray Harryhausen.
Per smascherare ulteriormente questa accurata montatura basta andare un po' avanti nella visione del filmato (i nostri esperti sono morti qui) e notare che la metà del filmato il cameo di Bruce Willis travestito da lupetto pestato e squoiato....Se poi uno vuol fugare ogni dubbio basta aspettare i crediti alla fine per avere conferma che dietro la pessima regia del filmato c'è, immancabile, Steven Spielberg, il solito buontempone...
insomma ...non sta in piedi (come finti animali che vengonoi ripetutamente pestati)..... per fortuna che tutto "sembra".....nevvero?